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diretta da Anita Gramigna
Comitato scientifico:
Anita Gramigna (Università degli Studi di Ferrara);
Stefano Salmeri (Università La Kore di Enna);
Carlo Rosa (Università UNAM di Città del Messico - Messico);
Camilla Boschi (Università degli Studi di Ferrara);
Andrea Mattia Marcelli (Laboratori Euresis);
Rafael Camargo (Università Pontificia di Curitiba, Brasile).
Editore: Volta la carta, in collaborazione con Centro de Investigación y Docencia en Humanidades del Estado de Morelos - Av. Morelos Sur 159 esquina Amates,62050, Las Palmas Norte, Cuernavaca, Morelos
www.cidhem.edu.mx
Alla fine della lettura del saggio di Ana María Valle Vázquez, che mi ha entusiasmato, mi sono resa conto di aver imparato qualcosa di molto importante: l’Occidente è assai più ampio e complesso di quanto la mia matrice culturale mi lasciava intendere. Noi europei, al massimo, siamo disposti a riconoscere connotazioni occidentali al Nord America e, invece, tutto l’immenso continente americano è Occidente. Lo è in forma estrema, dato che rappresenta, dove il sole tramonta, un Ovest che è stato misterioso e pauroso per molti secoli, al di là di quell’oceano dove non avevamo previsto né terre né esseri umani. Oltre i nostri saperi codificati e la nostra civiltà, invece, che si sono pensati nel tempo, se non unici, sicuramente centrali, sono fiorite altre culture di straordinaria rilevanza. Queste culture hanno elaborato sofisticati sistemi educativi che ci aiutano ad interrogarci sui paradigmi della formazione ma soprattutto a guardare con sensibilità più profonda e critica alla pedagogia che insegniamo e che studiamo. Questo è un bellissimo saggio di pedagogia, oltre che una raffinata opera di indagine storico-etnografica, perché, attraverso la poiesis formativa della parola ci conduce a quella vertigine armoniosa che seduce, sia pure nel disorientamento di uno sguardo straniero.